venerdì 19 dicembre 2014

I fatti di Roma: il punto di vista del presidente di Codess FVG


Che il problema della corruzione in Italia fosse uno dei problemi più rilevanti e che questo assieme all’evasione fiscale e alle mafie rappresentasse il vero ostacolo allo sviluppo del Paese era cosa nota. L’ultimo rapporto di Transparency International che indica il grado di corruzione percepita nel mondo, colloca il nostro Paese al 69° posto fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea, sorpassata, solo per citarne alcuni, da Sud Africa, Kuwait, Arabia Saudita e Turchia e moltissimi altri. 
In Italia sembra che la corruzione sia così diffusa e sistemica che non è possibile rimanere nel mercato senza adeguarvisi, subendola o sposandola con entusiasmo. 
Le recenti vicende di inchieste giudiziarie a Milano (Expo 2015) e Venezia (Mose) avevano già confermato che la cooperazione non è indenne da tale sistema, restando pesantemente coinvolta su ipotesi di reato molto gravi. 
Forse ci eravamo illusi che questo potesse essere confinato nel grande business delle grandi opere pubbliche e che la cooperazione sociale non sarebbe mai potuta essere coinvolta in vicende analoghe; ciò non solo perché pensavamo non esistessero i margini economici che permettessero loro - neanche se avessero voluto – di pagare tangenti, ma soprattutto perché ci consideravamo (e noi ci consideriamo ancora) diversi, la legalità non solo è un nostro valore, è iscritta nel nostro DNA. 
Però … qualche Presidente di grande cooperativa sociale con macchine da 80 mila euro abbiamo iniziato a vederlo in giro per l’Italia, voci di stipendi a favore di dirigenti di 8-10 volte più alto dei “comuni” soci-lavoratori sono emerse da più parti. 
Quanto successo a Roma supera, in ogni caso, qualsiasi immaginazione. Se i fatti saranno confermati, ci troviamo di fronte a pratiche corruttive e mafiose in cui il Presidente di un Consorzio di Cooperative Sociali aveva un ruolo di primissimo piano. Tangenti a politici e funzionari pubblici, sistemi mafiosi e fascisti, gestione dei servizi a persone fragili la cui qualità possiamo solo immaginare visto che servivano a “fare più soldi che con la droga”. 
Con la Legge 381/91 sono state istituite le Cooperative Sociali al preciso scopo di “ … perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini …”. Il nostro Statuto, come quello di tante altre Cooperative sociali, ribadisce che lo scopo è: “ promuovere … i valori costituzionali della solidarietà, della dignità, dell’uguaglianza, della libertà, della sicurezza, della salute”. Questo siamo, quello che sta emergendo a Roma è esattamente il contrario! 
Ogni giorno, sul campo, combattiamo per affermare i nostri valori, ma anche la coerenza nei comportamenti, un’etica non solo scritta nei documenti, ma agita a tutti i livelli nella Cooperativa. Quelli con noi non c’entrano niente. 
Eppure … le cooperative, il consorzio coinvolto nell’inchiesta pare fosse il riferimento di Legacoop e Legacoopsociali a Roma: com’è possibile? Com’è possibile che nessuno si fosse accorto di niente? Questo Buzzi era dottor Jeckill e Mister Hyde? Non diciamo la conoscenza precisa, ma che non ci fosse nessun sospetto? Stentiamo a crederci, ma se così fosse verrebbe comunque meno la fiducia verso un ruolo a cui Legacoop deve comunque assolvere. 
Non è che qualcuno si è abituato a considerare una buona cooperativa solo se il bilancio è in ordine, aumenta il fatturato, ha buoni risultati economici e sul resto si può chiudere un occhio, o anche tutti e due? 
Perché se è così noi non ci stiamo. La dimensione economica è fondamentale, siamo un’impresa, ma se perdiamo i valori che stanno alla base della nostra esistenza, non esistiamo, punto. 
Legacoop e Legacoopsociale, sono le nostre associazioni di rappresentanza. Le prese di distanza non sono mancate a tutti i livelli. Sono state avviate anche le prime misure cautelative sospendendo tutti i dirigenti di quelle cooperative dai propri organismi. Non basta. 
L’Associazione a tutti i livelli deve aprire una profonda riflessione interna su come possano succedere all’interno del proprio mondo questi fatti, su quali misure preventive possa adottare, quali anticorpi attivare. Questa faccenda non si può risolvere con la solite frasi sulle “mele marce”. E infine, ma da subito, chi non ha minimamente capito cosa succedeva, ma poteva e doveva capire, dovrebbe avere l’onestà di farsi da parte. 
Per ultima una convinzione: da noi Friuli Venezia Giulia fatti di questa enormità non potrebbero succedere. Non lo diciamo per marcare un localismo fine a sé stesso. 
E non è perché siamo ai margini e siamo una regione piccola, ecc. La nostra Cooperativa fa parte di un Consorzio che, aggregando i fatturati delle tre Socie, non è molto diverso per dimensione di questo Consorzio oggetto di inchiesta. Altre realtà altrettanto importanti, sia per numeri che per storia, hanno sede nella regione in cui è partita la cooperazione sociale in Italia. 
No, il motivo per cui siamo convinti che questo “da noi” non succederebbe è che abbiamo un’associazione regionale attenta, presente, e che il settore è partecipato, che vi è un confronto continuo, una buona collaborazione tra cooperative, a volte scontri, ma sostanzialmente siamo una rete solida che ha saputo, ad esempio, schierarsi sin da subito contro la strutture contenitive ed escludenti nei confronti dei migranti, affermando, nella pratica, che il business senza valori non ci interessa, è antitetico al nostro mondo. 

Questi, assieme a un sistema di regole precise e non solo blande “Linee guida” (tetti agli stipendi, obbligo al limite dei mandati, trasparenza nei redditi) sono gli anticorpi che Legacoop e Legacoopsociali devono prevedere, se così non fosse, se pensassimo che comunque “le mele marce” potremmo sempre averle, se dovessimo dubitare che chi sta seduto al nostro tavolo potrebbe essere un delinquente, allora… no, grazie, preferiremmo alzarci e andarcene. 

giovedì 27 febbraio 2014

Banca Etica festeggia i suoi primi 15 anni- Il Piccolo

celebrazioni in contemporanea con altre cittÀ 

Banca Etica festeggia i suoi primi 15 anni

Il 7 marzo in via Petronio lettura scenica con testimonianze, video e performance teatrali

Banca Etica, il primo istituto di credito interamente dedicato alla finanza etica, celebra 15 anni dalla sua nascita: i festeggiamenti partiranno da Trieste il 7 marzo in contemporanea con Milano, Mantova e Firenze. L’anniversario - si legge in una nota - «suggella il passaggio dalla fase pionieristica della finanza etica al suo consolidamento in un modello ormai strutturato e pronto ad aprirsi a nuovi settori dell'economia responsabile e sostenibile».
A Trieste l’appuntamento è al Teatro Stabile Sloveno (dalle 18 alle 19.30 nella sala del Ridotto in via Petronio 4) per una lettura scenica con testimonianze dirette, video e performance teatrali, anteprima di una sessantina di iniziative che si susseguiranno in tutta Italia fino al 23 marzo.
Nata l'8 marzo 1999 a Padova, su impulso di migliaia di singoli cittadini e di tante organizzazioni del Terzo Settore, Banca Etica conta oggi 17 filiali e 25 “banchieri ambulanti” in tutta Italia. Ha un capitale sociale di oltre 46 milioni di euro, una raccolta di risparmio di 883 milioni di euro e può vantare, in 15 anni di attività, oltre 7mila finanziamenti a imprese sociali. Nel Friuli Venezia Giulia il primo promotore finanziario di Banca Etica ha iniziato a operare nel 2003, nella storica sede di via Donizetti. Dal 2008 se ne è affiancato un altro, per le province di Udine e Pordenone. Sulla base di queste esperienze, il 15 gennaio 2012 è stata aperta in regione una vera e propria filiale di Banca etica, che ha sede in via Coroneo.
Come spiega il direttore della filiale Fvg Enrico Trevisiol, a Trieste i primi 15 anni di storia della banca verranno raccontati nella testimonianza diretta di soci e di realtà associative operanti sul territorio: usando diverse forme di comunicazione, le realtà del Terzo settore spiegheranno in concreto come hanno deciso di utilizzare e valorizzare gli affidamenti concessi da Banca Etica, e dove sono finiti i soldi di tanti risparmiatori e di tanti soci.
Protagoniste della serata triestina saranno dieci associazioni che hanno avuto un rapporto costante con Banca Etica, come socie e clienti. Si tratta di: Cooperativa Il posto delle fragole, Actis, Acli, Consorzio Ausonia, Bottega del mondo Benkadì (Staranzano), Centro antiviolenza Goap, Associazione Kallipolis, Oltre quella sedia, Curiosi di natura e Associazione donne camerunensi.
«Sarà una carrellata di storie ed esperienze proposte con letture sceniche, brevi racconti, performance teatrali, video e musica che permetteranno a ogni associazione coinvolta di testimoniare dal vivo dove sono finiti i nostri soldi», commenta il coordinatore dei soci di Trieste e Gorizia Paolo Giurco.
25 febbraio 201

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martedì 4 febbraio 2014

Rete per l'innovazione nel sociale: Newsletter Legacoop FVG

Rete per l'innovazione nel sociale: Newsletter Legacoop FVG: Nuovo incarico di prestigio per il Consorzio Vives(pubblicato il: 03/02/2014) Nuovo, importante incarico per il Consorzio Vives. ...

Newsletter Legacoop FVG






Nuovo incarico di prestigio per il Consorzio Vives(pubblicato il: 03/02/2014)


Nuovo, importante incarico per il Consorzio Vives. Questa realtà, promossa da Codess Fvg,  Duemilauno Agenzia Sociale e Fai, dal 1° gennaio 2014 ha avviato la gestione del sistema dei servizi che fanno capo all'Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) “Daniele Moro”, ente gestore dell'ambito distrettuale 4.4.

Per il Consorzio, espressione di tre importanti cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia, è il primo importante banco di prova. La nuova aggregazione diviene così uno dei più autorevoli competitor del sistema di Welfare regionale, forte anche di una più che ventennale esperienza di gestione di servizi alla persona in ambito sociale, educativo, sanitario a favore di anziani, minori, prima infanzia, disabili, persone con disagio psichico in tutto il territorio regionale e nel Veneto orientale.


L’Asp “Moro” rappresenta un unicum in regione ed è soggetto gestore di una molteplicità di servizi, su un ampio territorio costituito da 11 comuni del comprensorio codroipese: Casa di riposo, Servizio Educativo Territoriale, Servizio di Assistenza Domiciliare, Centro diurno anziani, trasporti sociali e tutte le attività di manutenzione, guardania, pulizia che un complesso sistema di strutture e prestazioni sociali comporta. 
Bandita nell’autunno scorso, la gara ha segnato un passaggio: un ritorno alla Cooperazione sociale regionale di uno delle più importanti e complesse gare del territorio regionale.


La somma dei servizi in appalto, infatti, ha un fatturato annuo complessivo di oltre tre milioni e settecentomila euro e, grazie ad un importante accordo sindacale stipulato nel passaggio dal precedente gestore, il Consorzio Vives ha salvaguardato oltre 130 posti di lavoro fra cui molti Educatori, Operatori Socio Sanitari e Assistenti domiciliari. 
I cittadini dell’Ambito potranno così continuare a fruire della qualità delle prestazioni sociali che fino a oggi hanno servito oltre 90 ragazzi nei servizi educativi (S.e.t.), 270 fra anziani e disabili di assistenza domiciliare (S.a.d.) e 130 ospiti presso la Casa di Riposo di Codroipo.
Tutti numeri che danno la dimensione di un insieme di persone, operatori, responsabili, coordinatori, manutentori e anche cittadini, rappresentanti istituzionali e non che saranno chiamati a lavorare per il mantenimento e la crescita di questa importante realtà regionale.

venerdì 24 gennaio 2014

Una buona prassi da consolidare: Rete per l’innovazione nel sociale apre le porte alla Regione Istriana

Una buona prassi da consolidare: Rete per l’innovazione nel sociale apre le porte alla Regione Istriana

La Rete per l’innovazione nel sociale e il Consorzio Vives,  fra le più importanti aggregazioni del privato sociale in Regione, hanno accolto, mercoledì ventidue febbraio, un’autorevole delegazione istituzionale della Regione Istriana. I presidenti e i referenti delle Cooperative hanno accompagnato gli ospiti a visitare alcune eccellenze di gestione del sistema dei servizi alla persona del FVG.
Un’occasione, per Viviana Benussi, Vicepresidente della Regione Istria, Sonja Grozić-Živolić, Assessore alla sanità e la previdenza sociale  e Vesna Grubišić Juhas direttrice Casa di riposo Alfredo Štiglić di Pola, per toccare con mano tre esperienze di gestione diretta di servizi che le Cooperative FAI di Pordenone, Codess FVG di Udine e Duemilauno Ag. Soc. di Muggia hanno presentato come buone prassi del sistema cooperativo friulano.
L’incontro è avvenuto all’interno di un’interlocuzione iniziata da alcuni mesi, grazie all’interessamento della Presidente Benussi al sistema di welfare friulano, spinta anche dalla forte vicinanza culturale, storica e linguistica cha accomuna la comunità Istriana a quella Giuliana e Friulana.
La visita è iniziata dalla struttura per anziani autosufficienti Casa Colvera di Pordenone, eccellenza riconosciuta a livello europeo, frutto di una forte partnership e pubblico privata fra Cooperativa FAI e Comune di Pordenone. La visita, alla presenza dell’Assessore Vincenzo Romor e del Dirigente ai Servizi Sociale dott. Giovanni di Prima, ha evidenziato il forte valore innovativo di un approccio leggero alla residenzialità e il valore di esportabilità di tali modelli per le regioni di nuovo ingresso in Unione europea come la Croazia.

La Presidente Benussi ha evidenziato come proprio il forte legame con l’Italia e al contempo la volontà della Regione Istria, da lei rappresentata, di intraprendere un cammino comune in Europa, possa aprire possibili collaborazioni e scambi di conoscenze e approcci di lavoro.
La giornata è proseguita, dopo un pranzo di lavoro, a Codroipo, sede di alcune importanti realtà direttamente gestite dal Consorzio Vives e dalle Cooperative Fai, Coddess FVG e Duemilauno Ag. Soc., fra cui la recente gestione dell’ASP Daniele Moro, comprendente casa di riposo, servizi educativi e domiciliari. È stata l’occasione per visitare la Comunità residenziale per disabili “la Pannocchia”, accompagnati dal Presidente dell’Associazione omonima Claudio Gremese, una delle strutture private di questo genere più notevoli della regione. La giornata si è conclusa con la visita al vicino asilo nido comunale Mondo dei piccoli, accompagnati dal Vice Sindaco del Comune di Codroipo Ezio Bozzini. Anche in questo caso l’interesse è stato notevole così come lo scambio di opinioni e curiosità sui diversi sistemi gestionali è stato ricco di spunti e prospettive di lavoro.

Un occasione di incontro che il Consorzio Vives e la Rete per l’innovazione nel sociale intendono ripetere e consolidare.

giovedì 23 gennaio 2014

FAI LA COSA GIUSTA: “FERITE A MORTE” ARRIVA A TRIESTE

FAI LA COSA GIUSTA: “FERITE A MORTE” ARRIVA A TRIESTE: “FERITE A MORTE” ARRIVA A TRIESTE La Spoon River sul femminicidio, scritta e diretta da Serena Dandini, il 31 ottobre...